Diario

Seduti al tavolino della pasticceria nella piazzetta di fronte al B&B. Svegli da poco. Avevamo trascorso una buona nottata, tutta d’un sonno, senza neppure sentire il caos creato dal vento, ed ora aspettavamo l’amica di sempre per due chiacchiere ed un pò di sorrisi. 
Sorseggiare il cappuccio, inzuppare il ricciarello. Lenti movimenti. 
Tenui raggi di sole. Pura delizia. 

D’un tratto una domanda con voce forte, indagatoria viene rivolta al mio collega – TU, LAVORI? 

Alzo gli occhi dai pasticcini, incredula, poi di botto realizzo. 

– Lui è il mio collega. Buon giorno anche a Lei Signore. 
Dico con ferma gentilezza. Il Signore è vicino al nostro tavolino e ora guarda me. Il suo unico Neurone annaspa.
– Mah … io… volevo solo sapere
– Sapere cosa? Mi dica: Lei Lavora? 

Il Signore mi guarda, il suo unico Neurone continua ad annaspare. 

– Ah ma questa è una questione privata. Lei Signora è aggressiva.
– Ho risposto alla sua domanda. Buon Natale anche a Lei. 
– Buon Natale Signora, La saluto, Stia bene.

Poi l’uomo guarda il mio collega – Ah ciao anche a te. 
La mia occhiata lo fulmina, il suo unico Neurone si ripiglia. 
– Ah… dimenticavo, buon lavoro. 
– Grasie – 
dice il mio collega con garbo. 
Il Signore con un unico Neurone si allontana. 

Il sole mi riscalda. Sorrido.

Fate un gioco natalizio: scambiate i personaggi, chi beve il cappuccio va al posto del neurone etc… secondo voi le domande restano uguali? Ah, i personaggi sono: Wanda –  europea / Patrik – africano/ L’unico Neurone è di proprietà di un Signore incolore ed inopportuno.